Il Marsala è il vino liquoroso più noto e pregiato d’Italia. La sua fama internazionale si deve al commerciante inglese John Woodhouse che nel 1773 ebbe modo di visitare la città siciliana ed assaggiarne i vini, che subito destarono il suo interesse, avendo delle somiglianza con i vini Madeira e Porto da lui già conosciuti. Decise quindi di importarne una partita e come uso dell’epoca, rinforzò il vino con alcol etilico in modo da renderlo più resistente alla traversata in nave. Il Marsala viene prodotto con i vitigni Grillo, Inzolia, Damascino, Carricante, e altri. Il colore del Marsala può essere oro, ambra e rubino. La vinificazione avviene in bianco per la tipologia “oro”, cui viene aggiunto mosto cotto per ottenere la tipologia “ambra”. Il “rubino” è ottenuto con la vinificazione in rosso di vitigni a bacca nera (Perricone o Calabrese). Si aggiunge poi alcol etilico fino a raggiungere una gradazione di 18-21°. L’invecchiamento è la fase più importante per l’ottenimento del Marsala, e segue il metodo “soleras”: le botti sono sovrapposte fino ad ottenere una piramide, sono piene per 2/3 per favorire il processo ossidativo e contengono vini di diverse annate per ottenere un blend ottimale dal punto di vista gusto-olfattivo. Seguono numerosi travasi durante i quali 1/3 del vino viene prelavato da ciascuna di esse e trasferito nelle due botti sottostanti. Maggiore il numero di botti che compone la piramide, più vecchio sarà il vino prelevato dalla sua base. A seconda degli anni di invecchiamento minimo il Marsala si distingue in: Fine (1 anno), Superiore (2 anni),Superiore riserva (4 anni), Vergine o Soleras (5 anni), Vergine o Soleras stravecchio o riserva (10 anni). Dal punto di vista del contenuto zuccherino, il Marsala può essere secco (100g/l) o dolce (>100g/l).