Il Soave è sicuramente il vino bianco fermo più famoso del Veneto. La storia di questo vino è uno specchio delle vicissitudini dell’enologia Italiana, passata dal periodo nel quale le quantità rappresentavano il presupposto principale al più recente cambiamento di tendenza che trova il fondamento nella qualità delle produzioni. Anche il Soave è quindi passato da vino “ordinario” ad un prodotto di livello qualitativo molto elevati, grazie all’impegno dei produttori e all’impiego di tecniche colturali ed enologiche di qualità. L’intraprendenza dei produttori ha portato alla definizione di diverse interpretazioni e stili di produzione per il Soave: dai vini freschi e immediati, vinificati in contenitori inerti, fino a vini più corposi e complessi, affinati in botti di legno. Il disciplinare del Soave DOC prevede una composizione ampelografica basata sul vitigno Garganega per almeno il 70%, mentre per la restante parte Trebbiano di Soave, Pinot Bianco e Chardonnay. L’orientamento prevalente dei produttori è comunque quello dell’utilizzo in purezza della Garganega, autoctono della zona situata a cavallo delle province di Verona e Vicenza. La Garganega ha inoltre la caratteristica di assorbire e donare al vino i sentori minerali provenienti dal suolo di origine vulcanica delle aree collinari che circondano il borgo medioevale di Soave.