Per “vini rosati” in generale intendiamo tutti quei vini rosati ottenuti vinificando uve di più di un vitigno, senza che vi sia predominanza assoluta di uno di essi, tale da fare ricadere il vino in una tipologia più specifica. I nomi più importanti sono il Chiaretto di Bardolino, il Cerasuolo d’Abruzzo, il Castel Del Monte e il Salice Salentino, ma in realtà ve ne sono moltissimi altri distribuiti in tutta la penisola. Molti di questi vini rientrano in denominazioni DOC, ma la più parte come tipologie in moltissime IGT, le quali prevedono ampia libertà per il produttore di scelta della composizione del vino. In questi casi il più delle si sceglie di dare al vino un nome di fantasia, anziché la semplice indicazione della tipologia secondo il disciplinare. L’Italia è il terzo produttore europeo di vini rosati, dopo Francia e Spagna, anche se il consumo nazionale non arriva al 5%, rispetto alla media mondiale del 10% e al 30% che si registra in Francia.